La Seap Dalli Cardillo Aragona comunica che gli incontri casalinghi del prossimo campionato di Serie A2 non potranno disputarsi al palasport Pippo Nicosia. Infatti, lo storico e glorioso palazzetto di Agrigento non ha i requisiti richiesti per poter ospitare le gare del secondo massimo campionato nazionale di pallavolo femminile. Il nuovo regolamento della Lega Pallavolo Serie A Femminile non prevede più nessuna deroga, come accadeva in passato. In particolare, l’altezza del tetto non ha la misura standard di 7 metri e 50 centimetri così come prevede il regolamento Fipav. Il tetto del “Pippo Nicosia” ha un’altezza di 7 metri.
E’ quanto rilevato dall’architetto Alessandro Pirona, responsabile Organizzazione e Logistica della Lega Pallavolo Serie A Femminile che, dopo un recente sopralluogo al palasport Pippo Nicosia, non ha rilasciato l’omologazione. La società biancazzurra, dunque, si è subito messa in moto ed è corsa ai ripari per reperire un campo alternativo. Il presidente Nino Di Giacomo e l’architetto Alessandro Pirona hanno visitato il palasport di Canicattì e la nuova palestra distrettuale di Agrigento in piazza Ugo La Malfa.
Entrambe le strutture hanno ottenuto l’omologazione per la disputa delle partita di serie A2. Il Presidente Nino Di Giacomo ha subito incontrato l’assessore allo Sport del Comune di Agrigento Costantino Ciulla per trovare un’intesa e rendere agibile la moderna palestra distrettuale entro il prossimo 10 ottobre, data d’inizio del campionato di Serie A2. L’Assessore Ciulla ha garantito il massimo impegno per la risoluzione del problema in tempi rapidi. Se per quella data la struttura di Agrigento non dovesse essere pronta, la Seap Dalli Cardillo Aragona sarà costretta a giocare le partite casalinghe al palasport “Giudici Saetta e Livatino” di Canicattì.
Nel frattempo la preparazione atletica e gli allenamenti saranno svolti al palasport Pippo Nicosia di Agrigento. Gli identici problemi sono stati riscontrati da tante altre società del campionato di Serie A2 che a causa dell’altezza del tetto non conforme al nuovo regolamento sono state costrette, con non poche difficoltà, a trovare campi alternativi, anche in città e paesi limitrofi, per disputare le gare interne.